Oggi 13 Marzo 2014 ci siamo riuniti, docenti di ogni ordine e grado del
Comprensivo, per confrontarsi sugli elementi di forza e di criticità al
termine del percorso di fisica.
SCUOLA PRIMARIA
PUNTI DI FORZA:
-
Il professore è riuscito a coinvolgerci
trasmettendoci la sua passione per la disciplina e facendoci capire
l’importanza di una metodologia di tipo costruttivista e di una didattica
laboratoriale, spesso surclassata da modelli nozionistici e conservatori. Ho
riflettuto molto su come sia fondamentale, soprattutto nell’ambito del sapere
scientifico, presentare attività con elementi di problematicità, dove sia
possibile formulare più ipotesi plausibili e discuterne insieme per costruire
una conoscenza personale che vada oltre i contenuti proposti dai libri di
testo. Il laboratorio deve provocare una dissonanza con ciò che gli alunni già
conoscono per motivarli a procedere nello studio e nell’apprendimento;
-
sono state proposte idee creative e vicine
all’esperienza degli alunni (es. attività con le bolle di sapone per spiegare
la tensione superficiale dei liquidi, il disco a cuscino d’aria per osservare
il moto di un oggetto in assenza di attrito…);
-
è stata sottolineata l’importanza di un
linguaggio specifico e rigoroso nell’insegnamento delle scienze e ciò mi ha
portato a pensare di poter progettare percorsi didattici sul lessico
scientifico (es. misurare e calcolare spesso vengono usati
erroneamente come sinonimi, ma hanno una valenza ben diversa).
CRITICITÀ:
-
L’esiguità delle ore di laboratorio data la
notevole quantità delle tematiche affrontate;
-
esperienze così interessanti per la didattica
nella scuola primaria avrebbero dovuto essere supportate da una base teorica
che desse l’opportunità di affrontare in classe le tematiche in questione con
più sicurezza, data la preparazione talvolta lacunosa di noi docenti. Invece,
molti contenuti e aspetti sono stati tralasciati o dati per scontati ed alcuni
di essi erano notevolmente elevati per in grado di scuola (es. incertezza o
errore nelle misure sperimentali, concetti di densità e massa…). Una possibile
soluzione potrebbe essere quella di essere noi docenti a proporre gli argomenti
da trattare, riducendone in primis la quantità e la complessità.
-
la descrizione di alcune esperienze è risultata
carente di informazioni; ad esempio la costruzione di un cannocchiale in classe
può essere estremamente stimolante per gli alunni, ma non è stata fornita
alcuna indicazione sulla gradazione delle lenti.
RIFLESSIONI su attività proposte:
A mio avviso nell’ottica di un
sapere trasversale si possono attuare diverse delle esperienze proposte.
- Prendendo spunto dall’esperienza sull’osservazione delle oscillazioni di un pendolo si potrebbe progettare la costruzione di un orologio (a pendolo), che potrebbe essere prevista all’interno di un percorso interdisciplinare che coinvolga lo studio della storia, delle scienze e della tecnologia. Un’attività del genere comporta una suddivisione della classe in piccoli gruppi e la presenza di variabili non trascurabili, come ad esempio l’importanza della precisione e della concentrazione nell’individuare il ritmo oscillatorio del pendolo per non incorrere in errori. Di conseguenza, il dover procedere ad una serie indefinita di tentativi e registrazioni potrebbe generare impazienza e disinteresse negli alunni.
- La costruzione di un cannocchiale coinvolgerebbe lo studio della storia, delle scienze e della tecnologia. Il metodo scientifico sperimentale spiegato attraverso gli occhi di colui che lo ha inventato, approfondendo quindi il profilo psicologico e la biografia di Galileo, è sicuramente un’attività stimolante e volta a generare apprendimenti significativi negli alunni.
Docente Scuola Primaria
Silvia Niccolai
SCUOLA SECONDARIA I GRADO
ELEMENTI DI FORZA:
- fattibilità di alcune attività che ci sono state proposte, tra cui la misura della densità di cubi uguali di materiali diversi; attività utile per confrontare densità e peso specifico, massa e peso, oltre che per collegarsi con la spinta idrostatica e il principio di Archimede;
- Variazione dei fattori di scala: se si cambiano le dimensioni di un oggetto il volume e la massa del corpo cambiano con una relazione funzionale diversa da quella lineare. Se questa cosa era chiara per quanto riguarda il volume, nessuna di noi aveva mai riflettuto sulla massa e tantomeno fatto riflettere i propri alunni.
ELEMENTI DI CRITICITÀ
Durante tutto il percorso è stata posta estrema importanza alla precisione delle misure sperimentali e all’indeterminatezza connessa all’errore. Se da una parte è importante far capire agli alunni che tutte le misure sperimentali non sono esatte, non ci sembra opportuno introdurre la teoria degli errori a questo livello scolare.
Docente di matematica e scienze, Scuola Secondaria
Paola Palmerini
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