Progettazione
Particolarmente stimolanti gli incontri svolti con i formatori LSS Prof.ssa Castellini (secondo anno LSS) e Prof. Brunelli (primo anno), in quanto hanno presentato attività e percorsi da sperimentare, con metodologie e materiali semplici, indicando una ricca sitografia da cui trarre spunti e materiali, riuscendo così a configurare la cosiddetta didattica laboratoriale.
E’ stato importante che le loro proposte siano nate dell'ascolto delle esigenze emerse dal confronto tra gli insegnanti dei diversi ordini di scuola, riguardo contenuti (angoli, misura, frazioni, poligoni), che vengono affrontati sia nella scuola primaria che in quella secondaria, ma spesso sostenuti da misconcetti, conoscenze rigide e frammentarie, difficoltà ad applicarle in situazioni concrete, al di là delle formule e dei teoremi, spesso
proprio per mancanza di esperienze didattiche stimolanti. Queste riflessioni si sono unite a quelle, proposteci dal Prof. Brunelli, sull'etno-matematica, che individua come oggetti dell'apprendimento, comuni a tutte le culture ed i linguaggi matematici: contare – misurare – localizzare – disegnare – giocare – spiegare (Bishop).
Un insieme di conoscenze, abilità, competenze che trovano la loro origine comune nelle
esigenze concrete di qualsiasi comunità umana. Sono queste tutte “operazioni” che per
essere correttamente strutturate, soprattutto nella scuola primaria, dovrebbero ritrovare la
loro dimensione pratica, uscire dallo spazio limitato delle pagine di libri, quaderni ed aule,
per poi tornarci per essere formalizzate.
Il percorso nasce quindi dall’esigenza di stimolare negli alunni la costruzione di una
"visione geometrica” dello spazio, che consenta l’individuazione e/o la
costruzione/rappresentazione di elementi e figure geometriche anche al di fuori del
materiale didattico utilizzato abitualmente. Nel corso di questi due anni di LSS, ho quindi
costruito un percorso di attività di geometria “sul campo”, cioè fuori dal foglio, utilizzando
corde, spaghi, elastici, geopiano, o spazi come la palestra o il piazzale della scuola; le
attività si sono concluse quest'anno con una ricerca sull’origine della geometria, basandosi
su un testo (reperito in rete http://php.math.unifi.it/archimede/archimede/curve/curve_giusti/prima.php?id=1), che è stato adattato per creare per una piccola rappresentazione (legata allo studio del cerchio)
durante l’esposizione “Atelier della matematica 2015” .
Obiettivi
5. Riconoscere, nello spazio reale, forme e figure geometriche, identificando elementi
significativi e trasformazioni isometriche (rotazioni, traslazioni, simmetrie)
6. Rappresentare linee rette e curve, forme e figure utilizzando materiale didattico non
strutturato e tecniche differenti.
7. Misurare angoli e superfici
Realizzazione e tempi
Le attività sono state svolte da Marzo a Giugno 2015 e hanno visto la realizzazione di
rappresentazioni geometriche -una simmetria ed un cerchio inscritto in un quadrato- in
spazi ampi, senza strumenti di misura, utilizzando solo corde, bastoni e gessi.
In una prima fase, di “progettazione”, sono state realizzate in classe (individualmente da
ciascun alunno) le rappresentazioni su foglio delle immagini da riprodurre all’esterno, dopo
aver individuato gli spazi adatti (palestra / piazzale della scuola).
Successivamente la classe è stata divisa in piccoli gruppi, ai quali è stato affidato il
compito di trovare il modo/i per riprodurle in scala aumentata, senza utilizzare i consueti
strumenti di misura e di disegno, ma trovandone di alternativi, che permettessero
comunque una rappresentazione precisa di quanto progettato. In questa fase il docente ha
svolto una funzione di facilitatore e mediatore (attraverso domande guida), allo scopo di
indirizzare ed organizzare le diverse soluzioni trovate.
Una volta concordati materiali e modalità operative, la classe è stata divisa in piccoli
gruppi di lavoro, ciascuno con il compito di eseguire una parte della rappresentazione,
secondo sequenze ben definite, stabilite assieme al docente.
Verifica
La verifica delle conoscenze e delle abilità collegate alle attività è stata svolta sia
in modo formale (individualmente attraverso verbalizzazioni o schede di verifica
strutturate, relative agli obiettivi di apprendimento specifici della programmazione di
geometria), ma soprattutto in modo informale, attraverso le domande, le osservazioni e le
proposte fatte dagli alunni.
La realizzazione stessa delle rappresentazioni ha costituito la verifica di un compito che era
stato assegnato collettivamente. Ed è stata una verifica positiva, soprattutto considerando
che nelle due rappresentazioni previste durante l’Atelier della Matematica, gli alunni sono
stati in grado, autonomamente, di ristrutturare i gruppi ed i compiti da svolgere per
sostituire i numerosi compagni assenti.
Punti di forza
• La possibilità di immaginare come, con quali materiali e strumenti, poter realizzare un
compito collettivo ben definito (già conosciuto da tutti e visualizzabile su carta) in una
dimensione diversa, è stato un forte stimolo al confronto fra gruppi, alla costruzione
collettiva (con appropriazioni, scambi, imitazioni, consigli) di procedure operative.
• Le attività hanno consentito una maggiore partecipazione degli alunni con difficoltà a
livello didattico, permettendo loro di valorizzare le proprie capacità pratiche e
consentendogli di consolidare l’uso di termini e concetti geometrici e topologici.
Punti di criticità
• A volte ci sono state difficoltà nell’utilizzazione degli spazi, in relazione ai tempi
disponibili.
• La forma della “rappresentazione“ va studiata meglio per poter essere utilizzata in
manifestazioni come l’Atelier della matematica.
DOCUMENTAZIONE DEL PERCORSO: Fuori dal foglio
Nessun commento:
Posta un commento
Lasciateci un commento...