Uno dei traguardi per lo sviluppo delle competenze alla fine della scuola secondaria di primo
grado riguarda l'esplorazione dei più comuni fenomeni e lo sviluppo di semplici
schematizzazioni e modellizzazioni dello stesso, ricorrendo a misure appropriate. Ritengo che
quindi una parte del curricolo di scienze nella scuola secondaria di primo grado debba essere
dedicato allo studio sperimentale di alcuni fenomeni fisici, tra cui il movimento.
Lo studio del moto degli oggetti prevede la comprensione di alcuni concetti come la
traiettoria, l'istante di tempo, la posizione di un oggetto ma anche di velocità e
accelerazione. Gli alunni a questo livello scolare hanno già confidenza con questi concetti,
perché hanno esperienza diretta del movimento di un corpo, ma è necessario aiutarli a
formalizzare questi concetti in modo da renderli capaci di usarli per descrivere e
modellizzare il fenomeno anche con l'uso di strumenti matematici adeguati. Per farlo è
essenziale ripartire dall'esperienza e quindi andare per via sperimentale. Tutto ciò può
essere svolto sia durante la classe seconda, sia durante la classe terza; è comunque
necessario aver introdotto il concetto di misura, aver preso confidenza con alcuni strumenti
come il metro e il cronometro e le loro caratteristiche (sensibilità e portata) e con l'incertezza
delle misure.
I FASE: Concetto di moto nel linguaggio comune
II FASE: Vari esempi di moto
III FASE: Primo approccio qualitativo al moto
IV FASE: Grafici spazio/tempo qualitativi
V FASE: Grafici quantitativi
VI FASE: Studio del moto uniforme in giardino
VII FASE: Sviluppo e analisi dei grafici ottenuti
Docente: Serena Benedetti
Classe IID Scuola secondaria di I grado
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